Visita alla Basilica di SanPietro in vincoli o “ad vincula”.
A pochi passi dal Colosseo, in una piazza appartata lontana dai rumori del traffico di Roma, sorge la Basilica di SanPietro in vincoli, detta anche Basilica Eudossiana dall’imperatrice Eudossia, moglie dell’imperatore Valentiniano III (425-455), che la fece ricostruire più splendida della precedente e mantenendone le stesse dimensioni.
Ancora si conservano le antiche colonne doriche di marmo imezio alte più di 6 metri e sappiamo che a Roma non esiste nessun tempio pagano o cristiano con simili colonne.
Ma perchè è chiamata SanPietro in vincoli?
La tradizione racconta che Eudossia Licinia, figlia di Teodosio II e imperatrice d’Occidente perchè moglie di Valentiniano III, aveva ricevuto da sua madre Eudocia le catene che avevano tenuto prigioniero SanPietro a Gerusalemme. Lei ne fa dono al papa SanLeone Magno (Leone I 440-461) che, a sua volta, era in possesso delle catene che avevano avvinto SanPietro durante la sua prigionia romana nel carcere Mamertino.
E….miracolo!
Quando il papa avvicinò l’una all’altra le due catene, queste si fusero miracolosamente tanto da formarne una sola.
Quella catena (sarà veramente la stessa?)ancora oggi viene conservata sotto l’altare maggiore della basilica in un’urna di bronzo, da qui il nome della basilica.
Sarà vero, non sarà vero….Ricordiamoci che nel medio evo si scatenò una vera e propria caccia alle reliquie, finanche il commercio di queste. Fatto sta che, in un periodo difficile della Chiesa, lo Scisma d’Oriente del 1054, questa catena simboleggia l’unione di Oriente (Gerusalemme) ed Occidente (Roma).
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